La linea dei vertici del gruppo del Pdl al Senato resta per la libertà di coscienza e un'indicazione a favore del voto palese. Linea confermata e sostenuta anche dal segretario Alfano. Ma nella lunga riunione del gruppo al Senato, alla presenza dello stesso segretario, è emerso più di un malumore per la decisione di 'sposare' il voto palese, contrariamente a quanto è stato fatto in altre circostanze simili al 'caso Lusi', a esempio sull'ultimo voto che riguardava il senatore De Gregorio. Per questo, essendoci anche molti altri iscritti a parlare, si è stabilito di aggiornare la riunione alle 14.30 di oggi proprio a ridosso del voto sulla richiesta di arresto nei confronti dell'ex tesoriere della Margherita
La linea dei vertici del gruppo del Pdl al Senato resta per la liberta' di coscienza e un'indicazione a favore del voto palese. Linea confermata e sostenuta anche dal segretario Angelino Alfano. Ma nella lunga riunione del gruppo al Senato, alla presenza dello stesso segretario, e' emerso piu' di un malumore per la decisione di 'sposare' il voto palese, contrariamente a quanto e' stato fatto in altre circostanze simili al 'caso Lusi', a esempio sull'ultimo voto che riguardava il senatore De Gregorio. Per questo, essendoci anche molti altri iscritti a parlare, si e' stabilito di aggiornare la riunione a domani alle 14.30, proprio a ridosso del voto sulla richiesta di arresto nei confronti dell'ex tesoriere della Margherita. Diversi senatori del Pdl, viene riferito da fonti presenti alla riunione, hanno espresso il loro disappunto per l'indicazione di non appoggiare un'eventuale richiesta di voto segreto. Il ragionamento, esplicitato dai senatori intervenuti, e' che c'e' una contraddizione tra la liberta' di coscienza e il voto palese.
Linea, questa, che e' stata illustrata a esempio da Altero Matteoli, Domenico Nania e Francesco Nitto Palma. C'e' stata, quindi, una sorta di messa in discussione della linea ufficiale del gruppo e a percepire il malumore bastava osservare nel cortile interno del Senato, a riunione ancora in corso, i diversi capannelli di senatori che esternavano il loro punto di vista, divergente rispetto alla scelta del voto palese. C'e' chi, anche, ha sollevato l'opportunita' che fosse direttamente il segretario Alfano a dire una parola definitiva assumendosi in prima persona la responsabilita' di una scelta politica.
La responsabilita', e' il ragionamento, non puo' essere scaricata sui singoli senatori ma e' il segretario che deve assumersi, appunto, la responsabiita' di dire che per ragioni politiche la linea del Pdl e' per la liberta' di coscienza ma con voto palese. Tra l'altro, viene ancora fatto osservare, molti senatori del Pdl sono contrari ad autorizzare l'arresto di Lusi, ma sentono la pressione di un voto contro l'arresto che scatenerebbe una forte reazione da parte dell'opinione pubblica. La riunione e' stata aggiornata a domani e i nodi ancora da sciogliere saranno anche oggetto del vertice in corso a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi, dove si e' recato Alfano una volta lasciato il Senato.
fonte libero.it
Linea, questa, che e' stata illustrata a esempio da Altero Matteoli, Domenico Nania e Francesco Nitto Palma. C'e' stata, quindi, una sorta di messa in discussione della linea ufficiale del gruppo e a percepire il malumore bastava osservare nel cortile interno del Senato, a riunione ancora in corso, i diversi capannelli di senatori che esternavano il loro punto di vista, divergente rispetto alla scelta del voto palese. C'e' chi, anche, ha sollevato l'opportunita' che fosse direttamente il segretario Alfano a dire una parola definitiva assumendosi in prima persona la responsabilita' di una scelta politica.
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