L’esempio di Armani: converte tutta la produzione per fornire camici


Giorgio Armani - Wikipedia
Armani ancora una volta in prima linea nella lotta contro il Coronavirus. Dopo essere stato tra i primissimi, assieme a Fedez e Chiara Ferragni, a donare una cifra considerevole per aiutare il sistema sanitario, ora annuncia la conversione di tutti i suoi stabilimenti produttivi italiani nella produzione di camici monouso, destinati alla protezione individuale degli operatori sanitari impegnati a fronteggiare il Covid-19.

Le donazioni per gli ospedali

Nelle scorse settimane, a seguito dell’iniziale donazione stanziata a favore della Protezione Civile e degli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele, Istituto dei Tumori di Milano e dello Spallanzani di Roma, Giorgio Armani ha deciso di dare il suo contributo anche all’ospedale di Bergamo, a quello di Piacenza e a quello della Versilia, arrivando così a una donazione complessiva di 2 milioni di euro.
L’iniziativa di Armani non è isolata: tra gli altri, anche Ferrari ad esempio ha deciso di produrre nei suoi stabilimenti di Maranello respiratori e ventilatori polmonari per i contagiati da Coronavirus.

La lettera per ringraziare medici e infermieri

Qualche giorno fa, “re Giorgio” aveva pubblicato una lettera su oltre 60 quotidiani italiani, dalle testate a larga distribuzione a quelle regionali e sportive, per ringraziare gli operatori sanitari impegnati nella lotta al Covid-19.
“È commovente vedervi impegnati nel vostro lavoro con le difficoltà e i grandi sforzi che ormai tutto il mondo conosce. E soprattutto vedervi piangere», scriveva lo stilista. «Credo che questo sentimento si colleghi al mio desiderio di intraprendere la carriera di medico quando ero giovane e cercavo una mia strada. Tutta la Giorgio Armani è sensibile a questa realtà ed è vicina a tutti voi: dal barelliere all’infermiera, dai medici di base a tutti gli specialisti del settore. Vi sono personalmente vicino”.

Gli altri della moda che si sono mobilitati

Oltre ad Armani, hanno risposto ai tanti appelli di aiuto anche altri brand del fashion: da Scervino a Valentino, da Gucci a Prada a Ferragamo.
Tra i vari progetti, Bulgari ha donato un nuovo microscopio 3D all’ospedale Spallanzani di Roma. Dolce&Gabbana ha finanziato un progetto di ricerca sviluppato da Humanitas University in collaborazione con i virologi dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Etro ha fatto una donazione al laboratorio di virologia dell’Ospedale Sacco, coinvolgendo una serie di influencer e celebrity in una campagna virtuale, con tanto di t-shirt “Milano never stops”, per dire che la capitale meneghina non ferma la propria creatività neanche adesso, anche se la responsabilità civile impone ai cittadini di stare a casa.

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