Discorso d'amore...



Fu un settembre dolce, di mattini luminosi e pomeriggi sempre più brevi, malinconici indicatori del fatto che l'estate cominciava a lasciare dei vuoti; la darsena, che prima del tramonto annegava in un blu di indicibile bellezza, divenne meta privilegiata delle ore di solitudine; era bello consumare quel tempo scrutando l'orizzonte, fiducioso che prima di sera esso avrebbe disvelato ancora sagome di vele.
Il turbamento al cospetto dello sconfinato era riequilibrato dal dissolversi dei pensieri, da una temporalità intima che rifuggiva la finitudine del qui e ora, restituendomi l'attonita fascinazione dell'infanzia e la certezza che avrei potuto sottrarre, alla crudeltà del tempo terrestre, il nostro discorso d'amore.

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