Ricordi di estati e di attese...






Prima che le ombre assalgano i vetri, avremo lasciato l'appartamento con deliberata ostentazione, come chi, affrancatosi dal giogo del quotidiano sopravvivere, smetta di essere sulle difensive e si lasci andare ad una fugace mistura di eccitazione e abbandono; eppure, per quanto paradossale, avrò nostalgia dell'ultimo pulviscolo di luce che ora illumina il tavolo in cucina...
Stati emotivi contraddittori che non avranno più ragion d'essere nelle notti d'estate a venire, quando lunghe ore di estasi irrazionale mi terranno al riparo dai venti del cuore, dall'incedere ambiguo del fulgore del giorno... pensieri in ombra, questi, che si stempereranno tra le concrezioni blu di una piccola casa sul mare, coi muretti a secco e i tremiti di luce odorosi di timo e lavanda e forse sarò libero, per la brevità stupefatto di un istante, dal volteggiare ossessivo delle mie amarezze.
Il polso della casa ha rallentato il suo ritmo, presto sarò ospite legittimo di un agognato oblìo.

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