Nei pomeriggi in cui il cielo rovesciava nuvole, me ne stavo alla finestra apparentemente intento alla lettura; in realtà finivo con l’osservare senza interesse i passanti sparuti dell’ultim’ora e i mulinelli di foglie, questi sì attraenti, che narravano dell’intera condizione umana, della bellezza che dileguava tra imperfezioni temporali.Non era ozio ma attesa, stemperata da maliconia composta, quieta.
C’è stata una donna nella mia vita in grado di sorprendermi con gradazioni affettive che spaziavano tra vertigini dolci e violente, capace di trasformare l’attesa in piacere inesausto, in subita seduzione; io la amavo lucidamente perchè lei amava i miei silenzi, le spigolosità verbali.
Di notte, quando gli occhi si oscuravano, forse con pretesa incongrua, riuscivo a leggere amore sulle sue labbra e lasciavo che il cielo indagasse la felicità nascosta tra le lenzuola..
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