
La vita che si era adagiata nel lento sfiorire di giorni tutti uguali riprese a fluire, libera dal ribrezzo che mi aveva tenuto lontano da ogni forma di passione; inquieta e inappagata, passavo ore a indovinare le sue labbra,una sorta di tormento simile ad un ricordo di cui non si serba coscienza... Ora eravamo vicinissimi,ogni remora, ogni esitazione finirono con l'essere null'altro che la vaga memoria di un qualcosa rimasto chiuso troppo a lungo. Avvertii il desiderio di non impedire nulla quando dolcissime sillabe crudeli fecero da contraltare alla passione che si faceva ritmo,al dolore che cercava la via all'estasi, a sublimazione di un amore che non avrebbe concesso oblio...
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